Intolleranza al lattosio

Tantissime persone che vengono in studio da me, riferiscono un fastidio, solitamente a livello intestinale, dopo l’ingestione del latte.
Il lattosio, lo zucchero del latte (è un disaccaride composto da una molecola di glucosio e una di galattosio) viene digerito a livello intestinale dall’enzima “lattasi”.
Perché non si digerisce il latte? Per ben due motivi:
•La lattasi è un enzima ” tempo dipendente”, piú cresciamo, meno questo enzima viene prodotto.
•La lattasi è un enzima “inducibile” , indotto dalla quantità di latte introdotta da quando eravamo piccoli. Quindi piú latte avremo bevuto in passato, piú il nostro intestino continuerà a produrre lattasi.
Che test è attendibile? Solamente il breath test, il test “del respiro” darà un esito certo, si può effettuare nei laboratori analisi o in farmacia.
In caso di positività come comportarsi a tavola?
Le soluzioni sono molteplici ed anche la grande distribuzione offre valide soluzioni, dalle bevande vegetali ai formaggi vegetali. Per le intolleranze più lievi i prodotti “senza lattosio” sono valide alternative.
Consideriamo inoltre che il lattosio nei formaggi stagionati è presente in basse/nulle quantità (dipende dal tempo di stagionatura). Questo perché i batteri lattici usati hanno scisso il legame glucosio-galattosio riducendo il lattosio a due zuccheri semplici.
E se non si vorrà rinunciare ad una pizza (anche a chi è a dieta inserisco una pizza a settimana!) si può optare per un integratore di lattasi esogena e la digestione della mozzarella sarà ottimale!

Pubblicità

Dieta per ipertensione, tolgo il sale?

Giramenti di testa, misurazione pressione, risultato è una pressione alta…


Una delle poche raccomandazioni che sentiremo sarà quella di diminuire la quantità di sale nella pasta. Ma è proprio cosí? No! Non funziona..
Mettiamola diversamente, proviamo a salare il giusto, e quello che andremo a diminuire non sarà il sale nell’acqua della pasta, ma la pasta stessa. Una dieta a basso tenore di carboidrati, dove la pasta andrà ridotta, e non usata come unico ed esclusivo pranzo ogni giorno, ma alternata con altri cibi con carboidrati limitati, avrà un notevole effetto diuretico.
Bisogna infatti considerare che i farmaci che vengono somministrati per l’ipertensione hanno come effetto l’aumento della diuresi e la sua eliminazione, abbassando la pressione sanguigna.

Il risultato quindi di una dieta a ridotto apporto di carboidrati e zuccheri semplici, è un abbassamento della pressione, e spesso, in accordo col medico curante, i dimagrimenti comportano una diminuzione o eliminazione del farmaco ipotensivo del paziente.
Va da sè che il bel piattone di pasta al pomodoro che termina con della frutta (altri zuccheri) e perchè no, con un bel dolcetto, sarà la prima abitudine da cambiare!